"SOLO L'ASSENZA DI CERTEZZE PUÒ AIUTARCI A RESTARE LIBERI"
(Roberto Esposito)

sabato 14 febbraio 2009

MIMOSE ELLEBORI E FIOCCHI DI NEVE

Sono un poco in ritardo rispetto ai fatti, la mia testa in questo periodo non ha molto tempo per il blog, ma in questo caso che fosse l’altro giorno o oggi non ha importanza.

Dunque, circa una decina di giorni fa Giovanni, il vecchietto che abita accanto al mio EX ufficio, quello del lago con i pesci minacciati e mangiati dall’airone, mi ha aspettato davanti alla porta per donarmi staccato da un albero del suo giardino, un ramo di mimose primaticce.

2009-02-010013

Erano i primi di febbraio e queste temerarie, senza prima consultare il calendario, dopo due giorni di garbino (un vento dispettoso e tiepido) hanno pensato bene di cominciare a schiudersi. Lo stesso giorno Robi tornando a casa dal campo ha portato insieme a una cassa di spinaci, un mazzetto di ellebori. Qualcosa non quadra. O gli ellebori o le mimose sono fuori tempo, non è normale averli sul tavolo nel vaso tutti due contemporaneamente. Questa volta a sbagliare tutto son state le prime. Due giorni dopo il vento è girato da garbino a furiano rabbioso. Un freddo intenso con pioggia e ghiaccio ha bruciato gli imprudenti boccioli troppo aperti coprendoli poi di una spruzzata di neve. La notte ha ricominciato a gelare e ancora gela. Speriamo che i fiori ancora chiusi si salvino.

Non avrò purtroppo in ogni caso la gioia di annusarne il profumo e di riempirmi gli occhi del loro giallo splendore tutte le mattine che andrò a lavorare. Non lavoro più li.

Dopo qualche mese di mancato stipendio, visto che la sorte me ne ha dato l’ opportunità, ho deciso di provare altrove. Mi sto cacciando in un altro casino lo so già. Un lavoro probabilmente al di là delle mie forze.

Chissà forse no.

Forse riesco a riconvertirmi per l’ennesima volta.

1 commento:

strega reticente valverde ha detto...

Anticipo di primavera strano, sarò banale ma : anche le stagioni si sono un pò sbalestrate secondo me!
Lassù al tugurio ho visto i campi del vicino coltivati ad albicocchi e susini con strani colori : sotto in terra il grigio del bagnato e delle cenere sciolta dalla neve
(lui mette la cenere del camino ai piedi dei tronchi)e sopra già il "rosso" delle gemme che hanno ricoperto i rami e sono grosse come se i fiori stessero per aprirsi...mah! E dopo due giorni di 16 gradi la temperatura ieri era a 5...povere gemme!
Cara Vera per la tua "primavera lavorativa" ti mando un grosso "Inboccaallupo" ...
a volte bisogna afferrare l'occasione al volo e accettare le svolte delle vita...
un abbraccio virtuale e un bacione ,val