"SOLO L'ASSENZA DI CERTEZZE PUÒ AIUTARCI A RESTARE LIBERI"
(Roberto Esposito)

mercoledì 3 dicembre 2008

IL LAGHETTO MINACCIATO

laghetto

Sono fortunata, l'ufficio in cui lavoro è circondato da un giardino abbastanza grande e nel mezzo del giardino c'è un laghetto. Lo attraverso tutti i giorni passando sul suo ponticello di legno. Quando ho un po' di tempo libero mi appoggio volentieri al parapetto del ponte per seguire gli sviluppi sociali della fitta popolazione di pesci che ci nuotano sotto, o meglio che ci nuotavano. Nel giro di pochi giorni i pesci sono quasi spariti. C' erano quattro grosse carpe Koi di oltre 30 cm , due bianche e due rosse, molte di più piccole, alcune carpe specchio altre ancora di quelle normalissime da lago fangoso, decine e decine di pesci rossi, alcuni veramente belli con lunghe code piumose, pesciolini dorati, e tantissimi ibridi indefinibili che raggruppavano su di loro tutti gli abbinamenti di colore possibili, risultato dei continui lussuriosi incroci. I pescetti nel lago pare proprio si trovassero bene e fino ad oggi ogni anno ne sono nati molti. Era un mondo. Di tanto in tanto, l' estate, ne moriva qualcuno per il troppo caldo, qualcun'altro rimaneva vittima di gattesche imprese, ma la popolazione era in costante aumento, tant' è che ultimamente lo stagno somigliava ad una zuppa. Che somigliasse ad una zuppa evidentemente non sono stata l'unica ad accorgersene e da qualche giorno il lago è frequentato da un grosso uccello acquatico di specie ancora indefinita che pasteggia abbondantemente, e di pesci, con mio grande dispiacere, non ce ne è quasi più. Non sono ancora riuscita a vedere l'assassino, ma il vicino, Giovanni un vecchietto campagnolo e molto simpatico mi tiene aggiornata sulle sue prodezze. Mi dice che arriva la mattina assai presto, se ne sta un po' su un grande "pino" (in realtà un cipresso), scende quindi a fare provvista per tornarsene poi sul l'albero.... Un airone! Un airone! Afferma Giovanni che confonde pini e cipressi. Dalle descrizioni e dimensioni però mi par più probabile si tratti di una nitticora. Non so se riuscirò mai a vedere il killer, il "piatto" è ormai quasi vuoto, e presto andrà a depredare qualche altro stagno. Mi spiace veramente molto, ai pesci spiacerà anche di più, era davvero bello fermasi sul ponte e vederli arrivare tutti ad aspettare un poco di cibo, si scatenavano in frenetiche evoluzioni, lampi argentei e d'oro nell'acqua veloci come frecce. E poi come faremo noi quest'estate a difenderci dalle zanzare senza i pesci a proteggerci? Spero che almeno i piccolissimi nuovi nati, in virtù delle loro scare dimensioni se la cavino e che presto in un'orgia di uova e sperma ripopolino il lago.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

wow,che modo di scrivere affascinante, disegna in testa addirittura il viso del "vecchietto"in modo indirtto ,complimentoni davvero piacevole e lineare come storia anche se il lieto fine non è molto simpatico per i poveri pesciolini ci racconti com'è finita

Vera ha detto...

ciao anonimo, vedo un po' in ritardo il tuo commento,non controllo spesso post così lontani, e me ne spiace.
Bhe come è andata a finire nei post sucessivi racconto del colpevole individuato, e qui a distanza di due anni abbondanti ti posso rassicurare che la natura è riuscita a difendere se stessa. Il laghetto quasi spopolato è diventato meno interessante per il goloso visitatore, e i pescetti più piccoli sono usciti da sotto i sassi dove s'erano nascosti. Un nuovo ciclo di vita è ricominciato.